Il compressore è uno strumento di cui molti fonici difficilmente riescono a fare a meno ed è anche ritenuto uno degli strumenti più difficili da utilizzare.
Oggi quindi si parla del compressore audio, vedremo che cos’è, quali sono i parametri che lo caratterizzano e alcuni esempi pratici.
Cos’è il compressore?
Il compressore non è altro che un dispositivo che abbassa il volume di un segnale audio in base al proprio inviluppo o in base all’inviluppo di un altro segnale.
come puoi vedere da questa illustrazione, l’inviluppo di un segnale non è altro che la sua forma.
I parametri più importanti del compressore sono sicuramente la soglia “treshold” e il rapporto di compressione (ratio).
La soglia è in genere un valore fisso in dB FS (decibel full-scale).
Fintanto che l’inviluppo sta al di sotto della soglia il compressore non interviene e lascia passare l’audio inalterato.
Quando invece l’inviluppo oltrepassa la soglia, il compressore applica una riduzione di volume proporzionale alla differenza tra l’inviluppo e la soglia.
Il parametro ratio ci permette di decidere quanta riduzione di guadagno applicare.
più alto il rapporto, maggiore la compressione.
Ad esempio se il rapporto è uguale a 1, la riduzione di guadagno è nulla e quindi la traccia rimane completamente inalterata.
Se invece il rapporto di compressione è al massimo, cioè a infinito, la compressione sarà esattamente uguale alla differenza tra inviluppo e soglia.
Valori intermedi come il 2 o il 4 ovviamente danno risultati intermedi.
Altri due parametri che permettono di modificare il comportamento del compressore sono l’attacco e il rilascio.
L’attacco stabilisce un tempo di ritardo per l’innesco della riduzione di guadagno mentre il rilascio stabilisce un tempo di ritardo per il disinnesco della riduzione di guadagno, quindi, tendenzialmente, valori più alti di questi due parametri tendono a rallentare e in un certo senso ammorbidire l’azione del compressore.
Possiamo infine trovare nei plugin più dettagliati, come ad esempio ReaComp, alcuni parametri che permettono di modificare l’inviluppo del segnale.
Ad esempio “rms size” indica la finestra di tempo su cui viene calcolata la media quadratica del segnale, quindi, più alto il suo valore, più l’inviluppo sarà continuo e liscio e di conseguenza il compressore ignorerà i picchi improvvisi.
Ci sono poi due filtri (low-pass filter e hi-pass filter) che permettono al compressore di ignorare le frequenze più alte e le frequenze più basse.
Come si usa il compressore?
Nel 90% dei casi hai bisogno di ciò che io chiamo “compressione semplice” cioè l’attenuazione dei picchi più forti in modo da bilanciare la dinamica di una traccia.
ti consiglio di seguire questa procedura:
- Parti da un preset apposito per lo strumento che stai comprimendo. oppure semplicemente dai parametri di default.
- Imposta la ratio, 1.5 per una compressione leggera, 2 per una compressione media, 4 per una compressione forte oppure infinito per la compressione massima possibile.
- Imposta la soglia in modo che la riduzione massima stia sui 3 o 4 dB, questo ti garantirà di avere una buona trasparenza nella compressione.
- Eventualmente aggiusta attacco e rilascio.
Accorcia il valore di attacco se vuoi comprimere e ammorbidire i picchi oppure allungalo se vuoi lasciarli passare inalterati.
Allunga il valore di rilascio se vuoi un recupero lento del volume dopo la compressione oppure accorcia il valore di rilascio se vuoi che la coda del suono venga gonfiata subito dopo la compressione.
Spesso sul gruppo della batteria si applica invece la cosiddetta “compressione parallela“.
La compressione parallela non è altro che la miscela tra il segnale pulito e lo stesso segnale fortemente compresso.
Questo serve a mantenere inalterato ciò che suona forte e gonfiare solo ciò che suona piano.
Infine, quando si vogliono creare degli effetti particolari, soprattutto nella musica elettronica, si può ricorrere alla “compressione side-chain“.
La compressione side-chain consiste nel comprimere un segnale, ad esempio un basso elettronico, in relazione al contenuto di un altro segnale come ad esempio la grancassa.
Per fare questo bisogna impostare il detector input del compressore sull’ingresso ausiliario e fare una mandata dalla cassa all’ingresso ausiliario del basso.
Impostiamo a piacere i parametri del compressore e avremo il basso che calerà di volume in corrispondenza dei colpi di cassa.
Ecco il video dove troverai diversi esempi pratici.