Nella puntata di oggi del video corso di home recording ti parlo di un problema abbastanza sottovalutato e su cui spesso vedo qualche difficoltà.
Quando stai suonando o cantando sopra una base o sopra un metronomo,
per ottenere un buon risultato devi ovviamente sentire in cuffia la base, ma anche ciò che stai suonando.
Per fare questo esistono diverse soluzioni.
vediamole insieme!
Ciò di cui abbiamo bisogno è un cosiddetto sistema di monitoring detto anche in gergo spia. ovvero qualcosa che ci faccia sentire, insieme alla base, quello che stiamo cantando o suonando nello stesso istante in cui lo facciamo.
Esistono sistemi software e sistemi hardware, ma in generale, è preferibile scegliere una soluzione via hardware.
Vediamo innanzitutto cos’è il software monitoring.
Molti software mettono a disposizione il monitoring di ogni traccia.
Questa soluzione è molto utilizzata perchè è molto immediata, ma, ciò che accade quando questo è innescato è che il tuo computer acquisisce ciò che stai suonando dalla scheda audio, lo elabora con tutti gli effetti che hai messo su questa traccia e il prima possibile te lo rimanda in uscita alle tue cuffie.
Esiste un problema di fondo in tutto questo.
Il computer impiega del tempo per acquisire il segnale in ingresso e impiega altro tempo per elaborarlo e mandarlo in uscita.
questo tempo di elaborazione è chiamato “latenza” e di fatto si traduce in un ritardo:
ciò che stai suonando lo risentirai non immediatamente, ma fra qualche istante.
in genere se la latenza supera i 10 millisecondi la cosa diventa alquanto fastidiosa e suonare in queste condizioni diventa quasi impossibile (dipende da quanto è alta la latenza).
la soluzione più immediata potrebbe essere quella di abbassare la latenza, abbassando il buffer size della scheda audio ma questo comporta almeno 2 tipi di problemi:
1- si rischia di rovinare la registrazione perchè il computer fa fatica a lavorare a bassa latenza
2- il riascolto è comunque in ritardo e non è ottimale e a volte non si riesce neanche a raggiungere valori di ritardo accettabili
quindi, se possibile, è meglio evitare questa soluzione.
Cos’è invece l’hardware monitoring? Perchè mai dovrebbe essere una soluzione migliore?
La soluzione hardware è migliore perchè ci permette invece di avere la botte piena e la moglie ubriaca ed è concettualmente semplice:
Lasciamo che il computer registri senza fatica ad alta latenza e preleviamo il segnale da mandare in spia prima che questo sia convertito in digitale, ovvero quando ancora è un segnale elettrico analogico.
Le schede audio più economiche in genere mettono a disposizione una rotellina che permette di miscelare i segnali in ingresso con ciò che arriva dal computer.
Un problema in cui ci si ritrova spesso è che, anche col volume delle cuffie al massimo, non riesci a sentirti ad un volume adeguato.
Se ti trovi in questa situazione, NON alzare il guadagno del microfono in quanto potresti distorcere la registrazione, ma invece
1-abbassa il volume della base (magari abbassando il master della tua daw)
2-se ottieni una miscela corretta ma i volumi in cuffia sono bassi, utilizza un amplificatore da cuffie come il Behringer HA8000 o un piccolo mixer con uscita cuffie per amplificare il segnale di uscita della scheda audio e di volume in cuffia ne avrai in abbondanza.
Alcune schede audio di fascia alta hanno addirittura dei software che permettono di controllare il mixaggio in cuffia e aggiungere vari effetti.
Sto parlando ad esempio di Motu Cuemixfx, di Focusrite Mixcontrol e di RME Totalmix.
Questi software non elaborano audio ma gestiscono i controlli di un mixer digitale “invisibile” integrato nella scheda audio dedicato apposta per questa funzione.
Anche se puoi vedere questo mixer sul tuo computer, i segnali non stanno passando dal computer e quindi vengono elaborati a bassissima latenza indipendentemente da come lavora il computer.
Se la tua scheda audio non ha nessuna di queste funzionalità, puoi sempre utilizzare un secondo microfono e un mixer con uscita cuffie per avere l’ascolto in cuffia completamente indipendente dalla registrazione.
Se durante la registrazione utilizzi dei sintetizzatori virtuali oppure un software di emulazione amplificatori come Guitar Rig o Amplitube, consiglio sempre di valutare ancora la possibilità di monitoring hardware integrando un vero amplificatore da chitarra o una tastiera con un suo modulo sonoro da utilizzare solo per il monitoring mentre si registra il segnale diretto della chitarra o il midi.
Se non si ottengono soluzioni soddisfacenti, l’unica è tornare al software monitoring e disporre di un computer recente e potente ma soprattutto di una scheda audio con ottimi driver che ci permettano di lavorare a bassa latenza in maniera adeguata.
Compensazione della latenza.
Lavorare a latenza alta, come ti ho appena suggerito, ti fa ritardare l’arrivo del segnale e quindi anche se suoni come un metronomo, ti ritroverai sempre con dei colpi fuori dalla griglia.
Normalmente esiste una compensazione automatica della latenza che rimette in pari i file registrati usando dei valori di latenza calcolati dal driver della scheda audio, ma questo non fornisce mai valori precisi.
Se, come me, non ti piace farti domande del tipo
“ma sono io che suono fuori tempo oppure è il software che è ritardato?”
Ti consiglio di perdere 2 minuti per fare una misura e tarare il tuo sistema una volta per tutte.
Nel video qui sotto, al minuto 4:50 ti mostro tutta la procedura da effettuare con Reaper, passo a passo.
Sugli altri software la procedura è comunque molto simile.
Ricorda che se in futuro modifichi il valore del buffer, o cambi la scheda audio o cambi il computer, il valore impostato non andrà più bene e dovrai quindi ripetere tutta la procedura.
Ecco il video completo: