Miti e leggende dell’home recording – parte 2

visto il successo della prima parte, oggi faccio a pugni con altre 2 leggende metropolitane estremamente diffuse riguardo l’home recording e la registrazione in studio in generale.

avanti il prossimo!

Mito #3 – La stanza dove si registra deve essere perfettamente insonorizzata.
“Se non hai a disposizione una stanza acusticamente trattata, ti ritroverai con tracce piene di rumore e riverbero, quindi, non c’è altra soluzione, se non metti dei pannelli sui muri, è inutile registrare.”

c’è un fondo di verità in questo, ma purtroppo si esprime con forte confusione e suggerisce una soluzione abbastanza inutile, se non peggiorativa.
quindi vediamo inannzitutto di fare un minimo di chiarezza sui trattamenti acustici e separiamo il concetto di “Insonorizzazione” in due concetti: “Isolamento” e “Assorbimento”.
il primo significa limitare i disturbi dall’interno all’esterno della stanza e viceversa, il secondo invece significa ridurre i riverberi interni alla stanza.

non voglio parlare dell’isolamento perchè immagino che ognuno di noi abbia una propria stanza, sufficientemente isolata, in cui può liberamente esercitarsi.
sei un musicista, no? diversamente come avresti fatto a imparare senza poterti esercitare? 😀
Bene, la stanza che usi per esercitarti è probabilmente ottima anche per registrare.
è vero che potrebbe avere molto riverbero, però, non è necessario eliminarlo completamente, anzi, eliminarlo tutto potrebbe addirittura essere controproducente ed è una cosa che, anche in studio di registrazione, non si fa.
i microfoni, tipicamente si posizionano vicino a ciò che si registra, e questo in genere è sufficiente per avere riprese pulite.
qualora questo non fosse sufficiente, esiste un metodo molto più efficiente dei pannelli per assorbire il riverbero a cui quasi nessuno pensa: l’arredamento.
introduci un divano, una poltrona, una libreria, una scrivania, una finestra aperta. sono tutti elementi fortemente assorbenti.
Il 90% delle volte, una stanza riverbera molto perchè è vuota e l’aria al suo interno continua a vibrare liberamente senza alcun ostacolo.
nessuno ci pensa, ma la camera da letto è l’ambiente ideale per registrare: silenzioso e ben arredato.
vuoi un bel vocal booth a costo zero? apri un armadio pieno di vestiti, mettici dentro un microfono su asta rivolto verso l’esterno. funziona alla grande!

Impara a sfruttare bene il posizionamento dei microfoni e le caratteristiche acustiche degli spazi che hai a disposizione, questo ti sarà più che sufficiente per ottenere risultati professionali.

 

Mito #4 – “quando avrò le casse migliori del mondo, sentirò tutto alla perfezione e non sbaglierò neanche un mixaggio”.

Su questo lo ammetto, potremmo far seguire questa frase dalla mia firma, perchè è un mito a cui io stesso credevo in passato.

Ho poi avuto la fortuna di poter lavorare e fare esperienza in un paio di studi di registrazione attrezzati di sistemi di ascolto di qualità eccelsa.
riascoltare a casa il lavoro svolto in studio è stata una grossa delusione: stessi problemi che avevo nei mixaggi fatti a casa mia.
Questo mi ha fatto capire una cosa: se i miei mixaggi facevano schifo, non era colpa delle mie casse, ma era colpa mia!
infatti, più avanti, ho capito che avere un sistema di ascolto perfetto e usare solo quello, non ha nessun senso.
E’ molto più importante invece avere un buon metodo per scontrarsi col fatto che ogni sistema di ascolto è diverso e quindi il tuo mix suona diverso su ogni impianto.
Specialmente oggigiorno quando la gente ascolta musica letteralmente da dove capita: autoradio, casse del pc, cuffie dell’ipod, impianto hi-fi, ecc…
Un trucco importantissimo da sfruttare è quello di disporre di diversi sistemi di ascolto di cui almeno uno “buono” (da studio) e uno “cattivo” (casse del portatile ad esempio) e quindi fare confronti incrociati tra quello che si sta mixando e uno o due brani commerciali di riferimento.
questo è un ottimo metodo per ottenere buoni risultati e non è per niente necessario spendere cifre esorbitanti per il sistema “buono” in quanto esistono ormai tantissimi monitor da studio economici e allo stesso tempo estremamente validi.

nessuna scusa…
questo deve diventare un ritornello. “home recording” non significa “amatoriale”, perciò non lasciare che questi miti ti impediscano di essere creativo e di registrare ottima musica. sfrutta bene gli spazi e gli strumenti che hai a disposizione perchè nel XXI secolo non ci sono scuse, hai tutte le risorse per sfornare produzioni professionali, oggi e a casa tua!

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