Questa è la prima collaborazione che introduco nel mio canale YouYube:
Per l’occasione sono andato a far visita al mio amico Andrea Carri, pianista e compositore per cui lavoro dal 2010 e insieme abbiamo registrato un brano al pianoforte a coda e realizzato 2 video, uno per il mio video corso e uno per il suo canale.
Per registrare ho utilizzato fondamentalmente 3 cose: una scheda audio qualsiasi (con almeno due ingressi microfonici), 2 microfoni economici (Behringer c2) e un vecchio computer portatile.
Per prima cosa mi sono preparato una postazione comoda con un supporto per il computer e delle prese di corrente, dopodichè ho posizionato i microfoni all’interno del pianoforte e ho provato diverse configurazioni.
Alcune configurazioni erano MONO, cioè un singolo microfono dentro al pianoforte.
La prima prova è stata effettuata piazzando il microfono più o meno sopra il centro della tavola armonica a circa 40 o 50 cm di distanza dalla tavola e rivolto con la capsula verso il basso.
questa configurazione rende il suono del pianoforte pieno e rotondo.
Nella seconda prova, ho provato a tirar fuori qualche particolare in più, specialmente le percussioni dei martelletti, perciò ho rivolto e avvicinato il microfono ai martelletti.
A mio avviso, queste due riprese hanno dimostrato che avere un solo microfono non ti impedisce di ottenere un bel suono di pianoforte e non ti limita neanche troppo nella “gamma di suoni” che puoi ottenere, soprattutto se consideri che puoi eventualmente aggiungere in post produzione equalizzazione e riverbero.
Tuttavia, se hai la possibilità di registrare con due microfoni credo sia il caso di sfruttarla, perché una ripresa stereofonica del pianoforte garantisce molto probabilmente una maggiore naturalezza.
Vediamo quindi alcune configurazioni STEREO.
Con un paio di microfoni a condensatore cardiodi o supercardioidi, le configurazioni più utilizzate in generale sono 3 e prendono il nome dalla posizione relativa che i due microfoni assumono:
Si dice “spaced pair” quando i 2 microfoni sono distanziati e paralleli tra di loro, un microfono registra il canale left, mentre l’altro microfono registra il canale right.
tipicamente il microfono left si posiziona sopra il centro delle corde basse del pianoforte, mentre il microfono right si posiziona sopra il centro delle corde alte.
Entrambi rivolti verso il basso.
Un’altra tecnica molto utilizzata, si chiama “ortf“.
I microfoni sono incrociati tra di loro in modo da formare una croce dalla parte dei connettori cannon.
in genere vengono posizionati al centro della tavola armonica del pianoforte, inclinati, con una capsula che punta al centro delle corde basse e una capsula che punta al centro delle corde alte.
Come nella configurazione spaced pair, per ottenere la stereofonia, è necessario pannare un microfono completamente a sinistra e l’altro completamente a destra.
L’ultima tecnica si chiama “xy“.
I microfoni sono sempre vicini e incrociati tra di loro, ma stavolta a formare una croce dalla parte delle capsule.
Potremmo ancora una volta posizionare i microfoni dentro la cassa armonica del pianoforte, tuttavia, spesso è impossibile per problemi di spazio.
Quindi potremmo si, aprire completamente il pianoforte per risolvere il problema, ma questo cambierebbe il suono, perciò, spesso, con la tecnica xy si microfona la zona dei martelletti posizionando la coppia sopra il centro della martelliera con un microfono rivolto verso i martelli delle corde basse e un microfono rivolto verso i martelli delle corde alte.
Come puoi sentire dagli esempi nel video, ogni configurazione ha le sue peculiarità e in un certo senso reinterpreta a suo modo il sound del pianoforte, perciò il mio consiglio finale è di investire un po’ di tempo per ascoltare, sperimentare e scegliere la configurazione che ti da il suono di pianoforte che preferisci.
Ecco il video completo della puntata.