In questa puntata del mio videocorso, ho deciso, a seguito della richiesta di un mio ascoltatore, di realizzare un video per mostrare le funzioni di base dello Zoom R24 in modalità standalone.
Perchè mai hai deciso di accontentare questa richiesta così specifica?
Io non ho nè lo Zoom R16 nè lo Zoom R24, cosa me ne faccio di questa puntata?
Questo è ciò che in molti si chiederanno e non gli si potrà certo dare torto, infatti questa puntata è veramente molto specifica e non serve a molto a chi non possiede una di queste unità oppure attrezzi simili come il Boss br800 o il più fornito Tascam dp-24.
Io stesso non ho comprato uno Zoom R24 per utilizzarlo completamente in modalità standalone.
Lo utilizzo piuttosto come scheda audio per il computer, oppure per registrare le prove al volo e quando arrivo a casa trasferisco poi comunque tutto sul computer per mixarlo con Reaper.
Prima di tutto ho fatto questo video perchè ne ho ricevuto richiesta e come ho detto fin da subito, vorrei che il corso evolvesse col feedback degli utenti, perciò ogni volta che posso, rispondo alle domande che ricevo.
Tuttavia lo scopo più interessante di questo video è fornire un esempio concreto di come si può registrare un intero brano senza utilizzare un computer.
Oggigiorno, quando si parla di registrazione audio, si da sempre per scontato che la cosa avvenga con l’ausilio del computer.
Prova a pensarci un attimo: qual’è il prodotto di tutto il processo di registrazione?
Oltre ad un sacco di divertimento, ci aspettiamo che da questa attività esca un file audio pronto per essere diffuso tramite il web o per essere messo su cd, in modo che il nostro pubblico possa ascoltare.
Nessuno ormai ascolta più le audio-cassette e gli appassionati che ascoltano musica su vinile sono purtroppo in forte minoranza.
Registrare senza il computer impone grossi limiti, soprattutto sull’editing, sul numero di effetti, sul numero di tracce, ma anche solo in piccole cose come la ricerca di un determinato pezzo della canzone senza l’ausilio grafico delle forme d’onda.
Un tempo, la musica si faceva più o meno così e nonostante tutti questi limiti, usciva della magnifica musica.
Se una ripresa veniva male, non esisteva la frase “lo aggiustiamo dopo al computer”, piuttosto si cercava di ottenere fin da subito una buona ripresa.
Ciò che mi piacerebbe lasciar leggere tra le righe di questo articolo è che quando si parla di attività creative come comporre, registrare, mixare, suonare o cantare, avere dei limiti tecnologici non significa necessariamente imporre dei limiti alla propria arte, ma piuttosto stimolare la propria crescita artistica.
Detto questo, fra 2 settimane vedremo invece l’approccio moderno alla registrazione con un tutorial su Reaper.